
Un campionato può valere un dito, anche a vent’anni. Nicola Pozzi ha fatto la sua scelta. Dopo un paio di giorni di dubbi e riflessioni l’attaccante dell’Aston Virle ha deciso: al diavolo quel dito da operare, il richiamo del campo ha vinto sulla necessità di recuperare la funzionalità dell’anulare destro. Una decisione che ha sorpreso un po’ tutti, anche perché il giocatore fino a mercoledì sera aveva fatto capire che avrebbe accettato l’intervento chirurgico, peraltro già fissato per oggi pomeriggio in una clinica specializzata. E invece il colpo di scena, che per chi lo conosce bene era nell’aria.
Lui ci scherza su: “C’è chi ha le cicatrici, io avrò questo dito che non si piega e non si muove. Meno male che scrivo con la sinistra. Non è piacevole, ma ho valutato i pro e i contro. Vorrà dire che ai nipotini che mi chiederanno il perché di questa anomalia alla mano racconterò di quella mia stagione a Virle”. Una stagione che lui spera di terminare da protagonista: “C’è di mezzo il Campionato e il Sei Nazioni con entrambe le maglie. Quella dell’Aston a caccia del titolo, e magari anche quella di Virle Treponti per il Sei Nazioni. Adesso non mi voglio fermare. La mia vita è questa, è il calcio, il fantacalcio, è giocare. Chiuso il discorso”.
E così Gary Lineker, che già stava pensando a rilanciare Iliev come seconda punta, non perderà il suo baby-bomber: “La decisione la poteva prendere solo lui e sono convinto che questa decisione lo farà maturare molto. Era a un bivio e ha deciso. Adesso non deve più pensarci, deve guardare avanti senza pentimenti”. Il tecnico non lo aveva voluto influenzare: “Non mi sono permesso di dirglielo quando è venuto da me a chiedere un consiglio, però adesso posso dire sinceramente che è stato un picio. E’ questione di cervello, come si fa a rinunciare ad un dito?! Questa sua decisione è veramente personale, anche perché con Toni e Riganò, e la panchina in tasca nessuno lo ha pressato”.
Lui ci scherza su: “C’è chi ha le cicatrici, io avrò questo dito che non si piega e non si muove. Meno male che scrivo con la sinistra. Non è piacevole, ma ho valutato i pro e i contro. Vorrà dire che ai nipotini che mi chiederanno il perché di questa anomalia alla mano racconterò di quella mia stagione a Virle”. Una stagione che lui spera di terminare da protagonista: “C’è di mezzo il Campionato e il Sei Nazioni con entrambe le maglie. Quella dell’Aston a caccia del titolo, e magari anche quella di Virle Treponti per il Sei Nazioni. Adesso non mi voglio fermare. La mia vita è questa, è il calcio, il fantacalcio, è giocare. Chiuso il discorso”.
E così Gary Lineker, che già stava pensando a rilanciare Iliev come seconda punta, non perderà il suo baby-bomber: “La decisione la poteva prendere solo lui e sono convinto che questa decisione lo farà maturare molto. Era a un bivio e ha deciso. Adesso non deve più pensarci, deve guardare avanti senza pentimenti”. Il tecnico non lo aveva voluto influenzare: “Non mi sono permesso di dirglielo quando è venuto da me a chiedere un consiglio, però adesso posso dire sinceramente che è stato un picio. E’ questione di cervello, come si fa a rinunciare ad un dito?! Questa sua decisione è veramente personale, anche perché con Toni e Riganò, e la panchina in tasca nessuno lo ha pressato”.
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